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François-Marie Arouet (1694 – 1778), meglio conosciuto col nome di penna di Voltaire, fu uno scrittore e filosofo dell'illuminismo francese famoso per il suo spirito e la sua difesa delle libertà civili, inclusa la libertà di religione e il libero commercio. | François-Marie Arouet (1694 – 1778), meglio conosciuto col nome di penna di Voltaire, fu uno scrittore e filosofo dell'illuminismo francese famoso per il suo spirito e la sua difesa delle libertà civili, inclusa la libertà di religione e il libero commercio. | ||
{{Quote||Ma quel mercante di cammelli [Maometto] dovrebbe far aumentare l'insurrezione nel suo villaggio; che in gruppo i suoi seguaci miserabili li convince che parla con l'angelo Gabriele; che si vanta di essere stato portato in paradiso, dove ha ricevuto in parte questo libro incomprensibile, di cui ogni pagine fa tremare il buon senso; che, per rendere omaggio a questo libro mette il suo paese a ferro e a fuoco; che taglia le gole dei padri e sequestra le figlie; che dà ai vinti la scelta di convertirsi o di morire: senza dubbio nessun uomo può scusare queste cose, a meno che non fosse nato come un turco o se la superstizione non avesse estinto in lui tutta la luce naturale. <ref>François-Marie Arouet, | {{Quote||Ma quel mercante di cammelli [Maometto] dovrebbe far aumentare l'insurrezione nel suo villaggio; che in gruppo i suoi seguaci miserabili li convince che parla con l'angelo Gabriele; che si vanta di essere stato portato in paradiso, dove ha ricevuto in parte questo libro incomprensibile, di cui ogni pagine fa tremare il buon senso; che, per rendere omaggio a questo libro mette il suo paese a ferro e a fuoco; che taglia le gole dei padri e sequestra le figlie; che dà ai vinti la scelta di convertirsi o di morire: senza dubbio nessun uomo può scusare queste cose, a meno che non fosse nato come un turco o se la superstizione non avesse estinto in lui tutta la luce naturale. <ref>François-Marie Arouet, Lettera a Federico II di Prussia, dicembre 1740, riferendosi a Maometto</ref>}} | ||
{{Quote|1=|2=Padre Benedetto [Papa Benedetto XIV]— Vostra santità perdonerà la libertà presa da uno dei fedeli minori, eppure un ammiratore zelante della virtù, di inviare al capo della vera religione questa prestazione [l'opera "Maometto ossia il fanatismo"], scritta in opposizione al fondatore di una setta falsa e barbara. A chi meglio di voi potrei inscrivere una satira sulla crudeltà e gli errori di un falso profeta, del vicario e rappresentante di un Dio di verità e pietà? Vostra santità mi lascerà dunque posare ai vostri piedi sia l'autore che la sua opera, e chiedervi umilmente la vostra protezione per l'autore e la benedizione dell'opera; sperandolo, con la più profonda reverenza, bacio i vostri piedi sacri.<ref>François-Marie Arouet, [http://oll.libertyfund.org/?option=com_staticxt&staticfile=show.php%3Ftitle=2187&chapter=201472&layout=html&Itemid=27 Letter to Benedict XIV], scritta a Parigi il 17 agosto 1745</ref>}} | {{Quote|1=|2=Padre Benedetto [Papa Benedetto XIV]— Vostra santità perdonerà la libertà presa da uno dei fedeli minori, eppure un ammiratore zelante della virtù, di inviare al capo della vera religione questa prestazione [l'opera "Maometto ossia il fanatismo"], scritta in opposizione al fondatore di una setta falsa e barbara. A chi meglio di voi potrei inscrivere una satira sulla crudeltà e gli errori di un falso profeta, del vicario e rappresentante di un Dio di verità e pietà? Vostra santità mi lascerà dunque posare ai vostri piedi sia l'autore che la sua opera, e chiedervi umilmente la vostra protezione per l'autore e la benedizione dell'opera; sperandolo, con la più profonda reverenza, bacio i vostri piedi sacri.<ref>François-Marie Arouet, [http://oll.libertyfund.org/?option=com_staticxt&staticfile=show.php%3Ftitle=2187&chapter=201472&layout=html&Itemid=27 Letter to Benedict XIV], scritta a Parigi il 17 agosto 1745</ref>}} |